Roma, 23 apr. – “Dobbiamo evitare che la drammatica emergenza sociale della pandemia si trasformi in un baratro economico per il nostro paese con conseguenze ancora più drammatiche dal punto di vista delle persone e delle famiglie. Tra le proposte di Italia Viva per il rilancio dell’economia a livello internazionale c’è la valorizzazione del ruolo delle nostre comunità di affari che possono dare un importante contributo soprattutto ora che abbiamo la necessità di consolidare l’immagine produttiva del Paese e di competere con altri paesi che potrebbero approfittare di questa situazione”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Presidente Commissione Difesa e Vicepresidente vicaria gruppo Italia Viva-Psi. 

“Essenziale è il ruolo delle CCIE che sono il punto di riferimento di queste comunità: 79 strutture che operano in 56 paesi del mondo che ogni anno forniscono servizi a circa 70 mila imprese e che hanno un alto livello di apprezzamento dalle pmi, sviluppando un volume di oltre 300mila contatti di affari. La rete delle CCIE sta attraversando anch’essa una fase di difficoltà, perchè si regge largamente sul mercato  e quando il mercato è fermo si crea una forte situazione di disagio. Ricordo che il modesto cofinanziamento che le CCIE ricevono dallo Stato viene moltiplicato – in ordinarie situazioni di mercato – per almeno 6 volte, grazie alle risorse che le CCIE riescono a reperire sul mercato”. 

“Perciò mi sono fatta promotrice di una iniziativa al Senato  in sede di approvazione del decreto Cura Italia che ha dato luogo all'approvazione di un ordine del giorno che sensibilizza il Governo a considerare le CCIE, a fianco dell’ICE, tra i soggetti con i quali realizzare le azioni previste dal Patto per l’Export. Come Italia Viva crediamo che occorra mobilitare tutte le grandi risorse di cui disponiamo in Italia e all’estero e quindi ci faremo promotori di ulteriori iniziative al riguardo, perché si eviti che proprio quando ci sarà più bisogno di loro, a causa di una disattenzione politica, le CCIE non possano fornire l’importante contributo che fino ad oggi hanno sempre dato”.