Roma, 2 lug. - "A tanti anni di distanza abbiamo ancora da imparare dalle atrocità della storia. La tragedia della nave britannica Arandora Star, affondata per errore da un sommergibile tedesco perché scambiata per una imbarcazione da guerra, è emblematica per un duplice motivo. Per il drammatico epilogo al quale è andata incontro, con la morte per affogamento di 865 persone, di cui 446 italiani. E per la natura stessa della nave, messa in mare per trasferire in Canada internati deportati. Per lo più connazionali che vivevano e lavoravano in Inghilterra da tempo, ma diventati da un giorno all'altro indesiderati per l'entrata in guerra dell'Italia". "Episodi che oggi ci sembrano lontani. Ma che non sono per niente così irripetibili, se non tuteliamo una visione di Europa moderna e solidale. Non dobbiamo sottovalutare la propaganda dei venti nazionalisti. La Brexit ne è un esempio. Sono trascorsi ottanta anni dall'affondamento dell'Arandora Star, ma quanto accaduto è ancora oggi un monito contro tutte le divisioni e i conflitti bellici. E, soprattutto, ci ricorda che cos'era l'Europa quando non era ancora l'Unione".

Come seguirmi in rete

Scoprite in tempo reale le iniziative e le ultime notizie sui principali social networks