Roma, 18 dic. -"Sono decine di migliaia i lavoratori italiani che vanno a lavorare all'estero per più di dodici mesi e i quali, per le ragioni più disparate e sebbene sia obbligatorio per legge, non si iscrivono all'AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all'Estero), mantenendo così la residenza fiscale in Italia. Molti di questi (spesso giovani) lavoratori producono reddito e pagano le imposte al Fisco del Paese dove lavorano ma non sanno di essere tenuti comunque a presentare la dichiarazione dei redditi in Italia anche per i redditi prodotti e tassati all'estero, così come stabilisce il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) con la possibilità tuttavia di ottenere un credito di imposta per le tasse pagate all'estero".

"Purtroppo in virtù della normativa attualmente in vigore (nello specifico il comma 8 dell'art. 165 del TUIR), i contribuenti residenti fiscalmente in Italia i quali producono reddito già tassato all'estero non possono ottenere la detrazione o credito di imposta se omettono (anche se in buona fede e in assenza di dolo) di presentare la dichiarazione dei redditi in Italia o di indicare nella stessa tali redditi. Attualmente infatti tali contribuenti, se accertati, sono soggetti a doppia tassazione proprio perché non tutelati adeguatamente né dalla normativa nazionale né dalle convenzioni contro le doppie imposizioni fiscali".

"Nel corso della discussione della legge di Bilancio e del decreto fiscale ad essa collegato abbiamo presentato un emendamento che modifica il comma 8 dell'art. 165 del TUIR succitato, in modo tale che il credito di imposta sia comunque concesso a chi ha già pagato all'estero le tasse sul reddito anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all'estero nella dichiarazione presentata in Italia prevedendo che tali omissioni siano sanzionate in base alle previsioni della disciplina generale delle sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie ed evitando così che i nostri connazionali siano assoggettati a doppia tassazione. Nel caso in cui il nostro emendamento non dovesse essere approvato lo trasformeremo in una proposta di legge da presentare al più presto in Parlamento per eliminare l'ingiustizia della doppia tassazione e tutelare al meglio gli interessi dei nostri giovani lavoratori all'estero". Lo dichiarano i parlamentari PD eletti in Europa Laura Garavini, Angela Schirò e Massimo Ungaro.