Per un’Italia europea
L’Italia, un Paese a cui gli altri guardano con ammirazione. L’Italia, un Paese leader e modello in un’Europa forte, solidale e democratica. Tutto questo è fattibile. L’abbiamo dimostrato nell’anno e mezzo di Governo Draghi. Il mio obiettivo è continuare su questa strada.
Per le italiane e gli italiani in Europa
Siamo andate/i all’estero per mille motivi. Per trovare un lavoro e una vita migliore, per crescere ed imparare, per scelta o per necessità e a volte, semplicemente per amore. Mille motivi e una mia certezza. Noi italiane e italiani all’estero siamo una risorsa, non un peso. Le istituzioni devono agire di conseguenza. Sarà la mia linea guida nei prossimi cinque anni.
Un’Italia digitale, in Italia ed all’estero
Investire nella digitalizzazione. In Italia e nel mondo. Snellire la burocrazia al massimo e digitalizzare del tutto i nostri consolati. Voglio che possiamo sbrigare tutte le pratiche amministrative dal computer di casa ed avere documenti di identità entro un mese – dalla Finlandia al Portogallo, dalla Grecia alla Gran Bretagna, dalla Svizzera alla Germania.
Meno tasse anche per gli italiani all’estero
Continuare con la riduzione delle tasse iniziata dal Governo Draghi, cominciando dai redditi più bassi. Per le italiane e gli italiani all’estero estendiamo l’esenzione IMU sulla prima casa in Italia, reintrodotta su mia iniziativa. Non lasciamo che qualcuno ci tolga i benefici fiscali del programma Controesodo e Resto al Sud. Anzi, mi impegno a prorogarli.
Puntare sui giovani italiani in Europa
Le nostre ragazze ed i nostri ragazzi all’estero crescono con il patrimonio di almeno due culture. Una ricchezza personale, ma anche un’opportunità per il Paese. Più soldi per i corsi di lingua e cultura per i nostri figli sono soldi spesi bene. Va esteso il bonus cultura ai giovani iscritti all’Aire, se trascorrono almeno sei mesi di studio in Italia.
Che l’Italia sia davvero una Repubblica fondata sul lavoro
Creare lavoro e pagarlo bene. È uno degli impegni più importanti del prossimo Governo. All’estero non dimentichiamo le tante italiane ed italiani che con impegno hanno messo sù delle imprese, spesso veri ambasciatori del Made in Italy. Per loro e per le nuove startup, più sostegno. Attraverso le Camere di commercio italiane all’estero e gli sportelli ICE.
La forza dei nostri anziani all’estero
Le nostre anziane ed i nostri anziani sono arrivate/i all’estero quando la tolleranza ed il rispetto in tanti paesi europei erano bassissimi. Trattiamoli, anche da parte della politica, con la dignità che meritano. Un impegno per loro nei prossimi cinque anni: rendere più semplice l’ottenimento della pensione italiana.
Ricerca all’estero, a braccetto con l’Italia
È positivo se “i cervelli” vanno all’estero. Così da contribuire ad avere una ricerca di livello. Ma non deve essere una strada a senso unico. Per promuovere uno scambio reciproco, nei prossimi cinque anni vanno promosse borse di studio per ricercatori all’estero, italiane/i o straniere/i, attive/i in progetti congiunti con università italiane.
Le donne sanno fare
Senza le donne sprechiamo la metà (almeno!) dei nostri talenti. All’estero ed in Italia. Sono bravissime nelle materie scientifiche, tecniche, economiche e matematiche. Altroché. Ma spesso non ci credono. Sfruttiamo meglio tutti i programmi per spronare le ragazze a studiare queste materie (STEM). Per un futuro più femminile.
Green, best practice europea
Continuare la svolta energetica. Con l’aumento delle rinnovabili e dell’idrogeno verde. Treni ad alta velocità anche al Sud. Incentivi per scambi di best practice. E introdurre in Italia un sistema di vuoti a rendere per le bottiglie di plastica e le lattine, così da avere un’Italia più ecologica e strade più pulite.
Far crescere l’Europa dal basso
Facciamo crescere l’Europa dal basso. L’Europa sono le persone. Esistono tanti gemellaggi tra comuni italiani e città sparse per l’Europa. Voglio che li rivitalizziamo, che diventino una strada per ancorare maggiormente l’Italia in Europa e l’Europa in Italia.
Per un Ministero delle migrazioni
L’Italia, paese di migrazioni. Sempre e anche oggi. Negli ultimi dieci anni il numero di italiani all’estero é quasi raddoppiato. Le tante esperienze di riuscita integrazione di noi emigrati possono servire per trovare opportune politiche per chi arriva. Voglio contribuire a prevedere un Ministro delle migrazioni che si occupi di emigrazione e di immigrazione. Così da mettere a frutto in Italia anche le tante buone prassi acquisite dalle nostre comunità italiane nel mondo. E riuscire a prevedere, finalmente, una vera cittadinanza europea, che garantisca pari diritti in Europa. Contro il razzismo, per un’integrazione migliore.