La Vicecapogruppo vicaria intervenendo in aula in discussione generale sulla Legge di bilancio

Roma, 29 dic. – “Come Italia Viva, siamo orgogliosi di avere spinto per far approvare delle misure che sono, prima di tutto, provvedimenti di equità sociale, al tempo stesso capaci di favorire la ripresa. A partire dall’assegno unico per ogni figlio. E dai provvedimenti mirati per favorire l’occupazione femminile. Così come quella giovanile e al Sud. Sulla scia di quanto previsto a suo tempo con il Governo Renzi per ridurre il costo del lavoro e favorire nuove assunzioni. Per rilanciare il Paese non dobbiamo lasciare indietro nessuno. Per questo abbiamo voluto in legge di bilancio il congedo di paternità a dieci giorni. Il bonus bebè e il sostegno al rientro delle lavoratrici dopo il parto. E il Reddito di libertà. Sei milioni di euro per le donne vittime di violenza e in condizione di povertà”. Lo ha dichiarato la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente Commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi, intervenendo in aula in discussione generale sulla Legge di bilancio.

“La ripartenza passa anche dalle misure per i connazionali all’estero, che hanno ricadute positive per la promozione del Sistema paese nel mondo. Come il rifinanziamento del Fondo cultura stanziato dal Governo Renzi. Previsti 132 milioni di euro nel prossimo triennio per l’insegnamento della lingua e cultura italiane all’estero. E ancora il dimezzamento dell’Imu per i pensionati residenti oltreconfine che mantengono l’abitazione in Italia. E in questo modo prevengono l’abbandono architettonico e sostengono le terre di origine, promuovendo il turismo di ritorno. Per gli italiani nel mondo abbiamo previsto inoltre il rifinanziamento delle elezioni Comites e l’ampliamento dei beneficiari del fondo Controesodo. Con l’inclusione dei lavoratori altamente qualificati rientrati in Italia prima del 1 gennaio 2020 e già iscritti all'Aire. Una platea rimasta precedentemente esclusa, che da tempo ci chiedeva si sanare questa ingiusta discrepanza”.

“Ci siamo impegnati per misure coraggiose. Perché é un momento epocale. Sta a noi la scelta – ha concluso la senatrice -. Se entrare nei libri di storia come il Parlamento che è riuscito a costruire un paese degno di essere una delle maggiori potenze mondiali. Oppure se vogliamo essere ricordati come coloro che hanno buttato alle ortiche l'occasione storica di rigenerare il paese. Noi di Italia Viva scegliamo di far parte della prima categoria”.