Roma, 18 ago. - "La strage di Vergarolla rappresenta una pagina dolorosa del nostro dopoguerra, sia italiano che europeo. Un dramma ancora troppo poco conosciuto dall’opinione pubblica. Ma la cui consapevolezza deve essere invece promossa come monito contro divisioni etniche e culturali. Se oggi, a settantacinque anni di distanza, rendiamo onore alla memoria delle vittime di Vergarolla lo dobbiamo anche al prezioso impegno per la memoria portato avanti dall’Associazione Italiani di Pola e Istria – Libero Comune di Pola in Esilio, in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Pola. A loro va il mio profondo ringraziamento". "L'esplosione dolosa sulla spiaggia di Pola quel 18 agosto 1946 costò la vita a oltre 100 persone. Per un terzo minori e bambini. Vittime innocenti dell'odio. Dilaniate da alcune mine accatastate dagli alleati e utilizzate, secondo gli storici, dai servizi segreti jugoslavi in un’azione pianificata. Con l'obiettivo di terrorizzare la comunità italiana residente a Pola. Colpevole solo di aver raccolto le firme contro l’assegnazione della città alla Yugoslavia, discussa in quei giorni alla Conferenza di pace di Parigi".
"Tutto questo ci ricorda che cosa fosse l'Europa prima di diventare l'Unione. Un continente dilaniato da guerre e violenza. Esattamente l'opposto di quello che rappresenta oggi. Ossia il più grande spazio di tutela dei diritti e rispetto della pace. Un risultato che abbiamo ottenuto proprio unendo le nostre culture. E mettendo da parte odio e divisioni. Anche per non ripetere drammi come quello di Vergarolla, dobbiamo contrastare quei movimenti populisti e di estrema destra che cercano di fomentare intolleranza e nazionalismi. Perfino all'interno dello stesso territorio europeo". Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente della Commissione Esteri e Vicecapogruppo vicaria Italia Viva-Psi.