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La Newsletter di Laura Garavini

Care amiche e cari amici in Europa,


come mai questa crisi? In tanti continuano a pormi questa domanda. Provo a rispondere con una storia semplice, che forse chiarisce meglio di tante spiegazioni politiche. Avete presente un pulmino, con componenti di diversi gruppi, in viaggio? Noi di Italia Viva, per mesi, ci siamo rivolti ai nostri compagni di strada ed all’autista. In tono sempre più preoccupato, chiedendo di cambiare una gomma. Perché era evidente che stava per rompersi e c’era il forte rischio di andare a sbattere, e di farci molto male, non solo a noi, quanto piuttosto all’intero paese. Ma anziché prenderci sul serio, i nostri compagni di viaggio non ci rispondevano oppure ci snobbavano dicendo: “Ma cosa vuoi che cambiamo la ruota, che non sappiamo neanche dove stiamo andando.” Ecco. Questa era la situazione in cui versava il Governo, prima delle dimissioni di Conte. Incapace di affrontare le tante difficoltà in atto. Questo é il motivo per cui abbiamo posto una serie di questioni, nonostante la pandemia.

La pandemia non può essere un alibi
Anzi, proprio la pandemia spinge ad agire. L’Italia è lo Stato più colpito dal Covid in Europa. Sia per numero di morti che per decrescita economica. Non possiamo lasciare che il paese vada alla deriva. L'ho detto intervenendo a Tv Qui Modena e a Domenica Italiana. E’ positivo che grazie alla nostra posizione adesso si stia lavorando alla formazione di un nuovo esecutivo, che parta da un programma di legislatura dettagliato. Che sia capace di far fronte alla grave situazione. E che sappia avere una visione del futuro. In linea con quanto auspicato dal Presidente   della Repubblica Mattarella.

Per costruire il futuro, Italia Viva c'è
Proprio in questi giorni siamo davanti ad una grande opportunità. L'Italia deve decidere come spendere al meglio le risorse del Next-Generation-Eu, il piano per la ripresa economica attraverso il quale l'Europa destinerà per noi più di 200 miliardi di euro. Un’enorme quantità di soldi, pari a dieci leggi di bilancio, tutte insieme. Si tratta di scegliere se investire al meglio questi fondi che ci vengono prestati, rimettendo in moto l’Italia e realizzando quelle riforme strutturali di cui il paese ha bisogno da decenni. Oppure se sprecare preziose risorse. In maniera confusa. Clientelare. Come Italia Viva riteniamo di trovarci di fronte ad un momento cruciale. E di dovere cogliere questa occasione, anche perché ne va del futuro dei nostri figli e nipoti, sulle spalle dei quali graveranno i debiti che andiamo a fare.

Il tempo delle scelte è adesso
Non accadrà più di avere a disposizione così tanti mezzi economici. E di poterli investire in crescita ed innovazione. Proprio perché siamo consapevoli dell'importanza di questo passaggio, abbiamo sottoposto una serie di questioni contenutistiche alle altre forze di maggioranza. Per il bene del Paese. Senza opporre mai una chiusura pregiudiziale, come ho spiegato in diverse mie interviste. Ad esempio a New Europe, alla radio svizzera RSI e alla radio tedesca WDR. Abbiamo chiesto ad esempio di investire in politiche giovanili. E non sul cashback. Abbiamo insistito per far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza, prevedendo tamponi per gli insegnanti. Evitando di gettare ulteriori soldi inutili nei banchi a rotelle. Abbiamo proposto di investire in politiche attive del lavoro e non nell’assistenzialismo tout court del reddito di cittadinanza. Da Italia Viva, insomma, sempre solo richieste sui contenuti.

Perché proprio adesso, in tempi di covid?
Perché le decisioni per il nostro futuro le dobbiamo prendere adesso, non fra quattro, otto o dodici mesi. Adesso ci vuole il coraggio di fare politica. Sarebbe stato più facile starsene tranquilli, godersi la fine della legislatura, magari spartirsi una particina dei tanti miliardi in arrivo dall’Europa, attraverso lo sperpero a pioggia di chissà quali bonus. Sarebbe stato comodo, ma non responsabile. Per il bene del Paese si deve agire adesso. Non potevamo lasciare che il nostro pulmino - cioè l’Italia - andasse a sbattere. Abbiamo rinunciato a posti: le nostre ministre si sono dimesse. Ci siamo fatti carico di ogni tipo di ingiuria. Molti di noi sono stati avvicinati con lusinghe, per possibili incarichi di Governo, allo scopo di minare la nostra iniziativa politica. Ma io sono fermamente convinta di avere agito per il meglio. In queste ore tutte le forze politiche di maggioranza si stanno confrontando sul merito delle questioni, per dotare l’Italia di un nuovo esecutivo, che non sia solo di facciata. Ma che si metta nelle condizioni di decidere e di risolvere tanti dei problemi che gravano sul paese. Esattamente ciò di cui c’è bisogno. Di cui sono certa potremo andare fieri. Come Paese tutto.
 
Roma, 1 febbraio 2021
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